Si tratta di lasciti o doni fatti da Vescovi, Docenti, Rettori, Canonici che hanno frequentato il Seminario e che hanno arricchito il valore della Biblioteca con opere di diverso contenuto. Alcuni di essi erano anche autori illustri che con le loro opere travalicavano gli angusti confini delle nostre terre. La presenza dei loro lavori non solo arricchisce la biblioteca, ma dà anche occasione di approfondire aspetti delle esperienze culturali locali favorendo la conoscenza della nostra storia.Alcuni nomi:Nicolò Occhibove, canonico di A.G.P., vide la sua opera recensita da Gian Battista Vico che “la definì elegante, enciclopedica e di buon metodo didattico…“.

Gian Francesco Trutta, arciprete di S.M.M., era, tra l’altro, un cultore dell’archeologia e pubblicò le “Dissertazioni sulle Antichità alifane” dilettandosi anche in poesie d’Arcadia.

Il Vescovo Emilio Gentile insegnò diritto e Dogmatica formando il gruppo di teologi che successivamente prese il suo posto: tra essi il canonico Ottavio Scappaticcio che ne ha curato la trascrizione manoscritta delle lezioni di dommatica.

Luigi Barbato Pasca di Magliano, vescovo successore di Mons. Di Giacomo, dotto giurista e convinto formalista, lottò contro ogni “ostentata forma di cattolicesimo liberale”, scrisse vari trattati sui temi scottanti del suo tempo, questione romana e rapporti Stato – Chiesa in primis.

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